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Gli ori di Taranto, il tesoro del Salento

Gli ori di Taranto, il tesoro del Salento

La collezione

Custoditi presso il Museo archeologico nazionale di Taranto (noto anche come Marta), gli ori di Taranto costituiscono una collezione di monili e gioielli risalenti all'epoca della Magna Grecia. Si tratta di un tesoro di enorme valore, non solo dal punto di vista economico, ma anche sul piano storico, al punto di essere conosciuto e apprezzato in tutto il mondo (e,paradossalmente, più all'estero che in Italia). La collezione degli ori di Taranto comprende bracciali, orecchini, anelli e anche una corona, tutte testimonianze della lavorazione orafa locale. Tra le tecniche di lavorazione vi si possono riconoscere la granulazione, la filigrana, la cesellatura e la martellatura. I gioielli sono conservati nella sezione relativa all'arte orafa in epoca ellenistica, e rappresentano una testimonianza fondamentale dell'importanza che la lavorazione dei metalli preziosi aveva tra il IV e il I secolo avanti Cristo a Taranto, al tempo punto di riferimento della Magna Grecia. Nella Sala degli Ori del Marta sono esposti diversi pezzi, tra i quali una teca in argento a forma di conchiglia, un orecchino a navicella con lavorazione in filigrana, un Diadema in oro e pietre dure con decorazione a motivi floreali, uno Schiaccianoci e degli Orecchini a testa di leone. Tutti questi oggetti preziosi si contraddistinguono, oltre che per la bellezza, anche per il lusso e vengono quindi spesso esposti in altri Paesi. Negli anni Ottanta, per esempio, sono stati scelti per una mostra itinerante che ha toccato le città di Milano, Parigi, Amburgo e Tokyo, mentre più di recente ottanta pezzi della collezione hanno fatto tappa a Shanghai per l'Esposizione Universale del 2010. Anche in occasione di Expo 2015 gli ori di Taranto hanno conosciuto nuova fama: cinque pezzi, infatti, sono stati destinati al Padiglione Italia costruito a Rho (Milano). 

L'artigianato orafo

Chi ha l'opportunità di visitare il Museo archeologico nazionale di Taranto, quindi, non può perdere l'occasione di osservare da vicino tutte le espressioni di artigianato orafo risalenti a più di due millenni fa. A Taranto, infatti, soprattutto tra il IV e il II secolo avanti Cristo, erano presenti numerose botteghe di orafi impegnati nell'ideazione e nella creazione di gioielli di grande pregio, destinati in modo prevalente a un pubblico femminile (ma non solo). Gli artigiani facevano della creatività il punto di forza delle proprie opere, interpretando con ingegno e padronanza tecnica i diversi motivi ornamentali derivanti dalla produzione di metallo prezioso in Grecia e rivisitandoli in modo assolutamente originale. E' possibile cogliere, per esempio, una certa predilezione per gli effetti di colore ottenuti mediante l'impiego di smalti, e per la decorazione naturalistica, sulla base di un repertorio di forme tipico della produzione del posto. A partire dalla seconda metà del IV secolo avanti Cristo, in particolare, l'impresa orientale di Alessandro Magno fece sì che sui mercati mediterranei si riversasse una grande quantità di argento e di oro, circostanza di cui possiamo ammirare le conseguenze ancora oggi. Da quel momento in poi, infatti, si sperimentarono nuovi monili e nuove tecniche, anche in relazione alla varietà di orecchini e anelli o alla realizzazione delle maglie delle collane. Gli ori di Taranto in mostra oggi al Marta rappresentano e raccontano tutto questo e molto altro, testimoniando, inoltre, l'importanza che in passato veniva attribuita ai corredi funerari, i quali costituivano anche occasione di rappresentatività sul piano sociale.  Sono, questi, solo alcuni dei tanti motivi per cui vale la pena di esplorare il museo tarantino, la cui storia ha radici molto antiche, per la precisione verso la fine del XIX secolo con l'istituzione, da parte dell'amministrazione statale, di un deposito di antichità. Nato nel 1887, questo museo, dopo alterne vicende, è stato riaperto al pubblico il 21 dicembre del 2007. L'itinerario di visita che viene proposto è strettamente connesso a numerosi riferimenti al territorio, i quali narrano - tramite reperti e oggetti rinvenuti durante gli scavi archeologici - gli aspetti e le storie più significative di quest'area, a partire da testimonianze risalenti addirittura al V millennio avanti Cristo. Insomma, gli ori di Taranto vengono presentati e proposti in un contesto altrettanto prezioso, il cui valore chiama in causa non solo l'estetica, ma anche il piacere e la gioia della conoscenza in quanto i visitatori del museo vi possono trovare anche spiegazioni dettagliate sugli ori e sui rituali ad essi abbinati .

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